“Era il periodo della specializzazione e dell’elogio al lavoro operaio, e il cantiere diventò un simbolo, perché lì “si costruiva” e “costruzione“ era la parola chiave che in tutti i discorsi quando si trattava della “nuova società” e “la sua costruzione” hanno. Lavorare nel cantiere significava lavorare per il futuro. Naturalmente una mascherata. Come se prima non esistessero i cantieri o, come, senza i comunisti non fosse mai costruito alcunché.” Gabriel Liiceanu dialogo con Mircea Ivănescu, Le maschere di M.I. (Bucarest: Humanitas, 2012), 37
Dal punto di vista urbanistico, corso Anastasie Panu, conosciuto come Centro Civico, subì modifiche radicali nel periodo 1968 – 1989. In questa area si trovano edifici con funzioni contrastanti e stranamente vicini ai palazzi dedicati alle abitazioni: Casa quadrata (sede del governo locale), Teatro Luceafarul, Hotel Moldova, Centro Commerciale Moldova, Palazzo di Giustizia, Hala Centrală. Tutto questo entra con violenza in un tessuto urbano di ispirazione romantica e organicamente sviluppato. Così, la città dei tram e dei pedoni porge il suo tributo alle automobili che beneficiano di ampi viali fiancheggiati da alti edifici creando l’illusione di una elevata densità urbana. L’architettura in cemento armato non discrimina, soddisfa ogni provocazione e diviene il materiale prediletto, espressione totale dell’architettura comunista in Romania. L’area dei negozianti e della piccola borghesia viene sostituita da case collettive con architettura sobria e imponente che fiancheggiano il viale rettilineo.
Il Centro Commerciale Moldova, realizzato dall’architetto Victor Mihailovici, fu stato costruito nel 1972 sul sito dell’omonimo storico negozio sul modello di un “Mall”, ovvero, una galleria commerciale del mondo occidentale. Il negozio attirava gli abitanti con le sue scale mobili, le uniche in città in quell’epoca. L’Hotel Moldova, costruito nel 1984 secondo il progetto dell’architetto Gheorghe Cheptea, fu costruito dietro la chiesa di San Nicola Principesco. Sebbene lo scopo dichiarativo fosse quello di valorizzare il monumento, in realtà l’albergo lo dominava per imponenza.
I palazzi che fiancheggiano il Palazzo di Giustizia furono costruiti allo specchio, con un mezzanino sopra i locali commerciali, e intorno al complesso residenziale una cintura con decorazioni massicce in calcestruzzo rappresenta una Hora Unirii stilizzata.
Il Centro Civico ora ruota attorno alla Hala (capannone) Centrale, un’area dominata fino al 1879 dal Monastero Santo Venerdì risalente XVI secolo. Situata tra le due vie dello shopping, l’area diventò un centro commerciale sino dal XVII secolo. La vecchia Hală in Muratura e Ferro, progettata da Gustave Eiffel nel 1871 su una struttura metallica e dotata di un’ampia cantina con grandi volte, spazi per lo stoccaggio e impianti refrigeranti, fu distrutta da una massiccia nevicata nel 1960. Una parte della struttura in metallo si trova davanti alla Facoltà di Ingegneria Civile. Per spazio all’edificio della Finanza Pubblica, nel 1988 venne demolita la Hala di Pesce che era di dimensioni più ridotte. La nuova Hala Centrale, progettata dall’architetto C. Constantinescu, venne inaugurata nel 1977 e, davanti, è dotata di un grande piazzale. Tra il 2006 e il 2012, durante la realizzazione di un sottopassaggio in zona, venne alla luce una serie di cantine estese su tutta la superficie della città storica Questo progetto fu il primo a Iaşi a mettere in evidenza le vestigia scoperte attraverso la loro utilizzazione quali gallerie e spazi commerciali.
I palazzi sembrano finire improvvisamente verso la fine del viale, dove ora vi è uno spazio verde e un nuovo hotel. Grazie alla Rivoluzione del dicembre 1989, il complesso di abitazioni site nel Centro Civico rimane incompiuto, continuando, però, a dominare il paesaggio urbano.
Traduttrice – Mihaela CUCU