Questa chiesa parrocchiale fu costruita nel 1583 come monastero da monaci greci dal monastero “Santo Sava” a Gerusalemme durante il principato di Petru Schiopul.
Nel 1625, a causa del rapido degrado dell’edificio nonché dell’incendio causato dall’invasione mongola, la chiesa facente parte del monastero fu ricostruita dalle fondamenta, il secondo fondatore essendo il ciambellano Ioan Enache Caragea. Il monastero “Santo Sava” fu un importante centro ortodosso, culturale, sociale e politico. Nel 1714, durante il regno di Nicolae Mavrocordat, vi fu istituita l’Accademia Reale, una biblioteca ed una stamperia slavo-romena che stampò anche in greco e arabo. Nella Casa “Diaconia”, situata nelle vicinanze, venne aperto nel 1864 il Collegio Nazionale “Santo Sava”, che, oggi, ospita un centro di assistenza sociale e educazione. Nel 1903, dopo la demolizione del Monastero Dancu, situato nelle vicinanze del Teatro nazionale, il monastero “Santo Sava” ricevette le reliquie dei Santi Martiri Trifon e Marina.
Questo luogo di culto è unico in Romania grazie alla forma tipica dell’architettura bizantina orientale. Spicca subito per le dimensioni della chiesa creando l’impressione di grandezza, la posizione delle due torri, non molto alte però massicce, la pietra intagliata all’esterno e la torre- campanile con l’aspetto di una fortezza. Il basamento con il profilo in pietra è nello stile ecclesiastico moldavo mentre la cinta mediana esterna realizzata in mattoni seghettati, e la cinta a forma di spirale sulle torri sono caratteristiche dello stile valacco. Lo stile gotico è rappresentato dal telaio intorno alla porta ovest e dalle arcate interne a forma di arco rotto. Le due grandi torri aperte, con 12 lati posseggono una cinta intrecciata alla base e sopra di essa una fila di piccole nicchie. Le torri terminano con delle cupole schiacciate, specifiche dell’architettura bizantina e ottomana.
L’iconostasi alta fu realizzata nel XIX secolo in stile barocco con ornamenti intarsiati dorati. L’affresco interno venne eseguito nel 1832 nello stile rinascimentale a “secco”, purtroppo fu in gran parte distrutto. La chiesa fu ridipinta negli anni 2010-2013 in stile neo bizantino, utilizzando la tecnica del “fresco” e circa 150 mq del vecchio affresco fu restaurato ed armoniosamente integrato nel nuovo. La pittura nell’ingresso principale, che si trova al pianoterra della torre campanile, raffigura scene della vita di Santo Sava vissuto tra il 439 e il 532. Le scene dipinte traggono ispirazione dalla biografia scritta dal suo discepolo Cyril di Skitopolis. “Il tipico di Sava” che rappresenta il suo scritto più importante, che include le modalità di organizzazione e svolgimento delle messe per tutto l’anno. Le sue reliquie sono custodite presso il Monastero di Lavra (o Mar Saba), da lui fondato nel deserto della Palestina. L’affresco che si trova nel portico ad ovest raffigura il ritratto dei primi fondatori del luogo di culto, il principe moldavo Petru Şchiopul e sua famiglia.
Il campanile è strutturato su tre livelli. Il primo livello è il piano terra che include l’ingresso al lato sud. Il secondo livello ospita il Museo Parrocchiale con una collezione di vecchi libri di patrimonio del XVIII-IX, libri liturgici, didattici e religiosi nonché oggetti di culto venuti alla luce durante gli scavi archeologici nel 2013 in occasione dei lavori di restauro della chiesa. L’ultimo livello ospita la grande campana di 910 kg realizzata nel 1809 e una campanella di recente costruzione di appena di 300kg.
Il parco della chiesa fu rinnovato e ammodernato, in centro posta una croce di pietra di cava di Dobrogea e sotto, inumate le ossa del cimitero dell’ex monastero. Dal 2005, la chiesa è il luogo preferito di culto per le persone con problemi di udito o di parola, per cui la messa viene tradotta nel linguaggio dei segni.
Traduttrice – Mihaela CUCU