Il monastero Tre Gerarchi è considerato la chiesa più imponente a Iaşi, costruita dal principe Vasile Lupu tra 1637-1639.

Il nome è dato dai tre grandi sacerdoti dell’Impero bizantino del sec. IV – Basilio il Grande (della Cesarea Cappadocia), Gregorio il Teologo (di Nazianz) e Giovanni Crisostoma (Crisostomo). Il piano e la volumetria della chiesa sono quelli specifici della Moldova del XVI secolo: la forma slanciata dell’edificio, la presenza di tre navate laterali a forma di croce, archi a volta che si sovrappongono alla base delle torri ottagonali e il tamburo della torre, in forma di stella a sedici angoli, simbolo della corona del principe, appoggiato su una base quadrata.

L’unicità dell’edificio è data dall’esterno intagliato come un bel merletto in pietra. Le decorazioni sono organizzate in 30 diverse fasce orizzontali: nicchie, colonne russe, piccoli portici orientali con arcate gotiche e incorporati vari fiori, vasi persiani, motivi geometrici georgiani o armeni oppure il giglio. L’influenza del gotico transilvano è visibile nei contrafforti, nell’armatura in pietra delle finestre, nei telai delle porte profilati con bacchette.

Gli originali affreschi interni furono completamente restaurati nel 1889, con l’aggiunta di nuovi elementi. Nello stesso periodo, l’iconostasi venne sostituita con una scolpita in marmo di Carrara e decorata con mosaici e smalti vetrosi. Nel pronao si trovano i loculi della famiglia del principe Vasile Lupu (a sinistra) e dei principi Dimitrie Cantemir e Alexandru Ioan Cuza (a destra), il che rende questa chiesa un vero e proprio pantheon della storia nazionale. Nella navata si trova un altare originariamente destinato alle reliquie di Santa Parascheva portate a Iaşi da Vasile Lupu nel 1641, con una nicchia in marmo decorato con mosaici. Questi mosaici raffigurano aspetti della vita della Santa e il viaggio delle sue reliquie da Costantinopoli a Iaşi. Un devastante incendio che il 26 dicembre 1888 colpì il refettorio che riparava temporaneamente la bara della Santa determinò il trasferimento permanente delle reliquie presso la Cattedrale Metropolitana nel 1889. All’inizio, la parte merlettata della chiesa era completamente ricoperta di foglia d’oro e gli interstizi con blu cobalto. La leggenda narra che i turchi avrebbero incendiato la chiesa per recuperare l’oro, però, tale fatto non può essere scientificamente dimostrato.

Nel 1640 fu fondato all’interno del monastero il primo istituto di istruzione superiore in lingua greca e slava, in seguito chiamato “Accademia Vasiliana” dove venne stampato il primo libro in romeno in Moldova (“L’omelia di Varlaam”). Il complesso monastico include anche il Museo Gotico o la Sala Gotica, così denominata grazie alle volte interne in arco ogivale delimitate da nervature in pietra. Nel cortile si trova il busto del poeta Mihai Eminescu, che visse qui per un periodo.

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Il trasferimento delle reliquie di Santa Parascheva a Iaşi

Inizialmente le reliquie furono collocate nella chiesa dei Santi Apostoli a Epivat (nei pressi di Costantinopoli), dove, si narra, fecero innumerevoli miracoli. Nel 1238 furono trasferite a Tarnovo, poi nel 1396 a Belgrado e nel 1521 erano nella Chiesa Pammakaristos ad Istanbul, in seguito divenuta una moschea. Nel 1639, il principe moldavo Vasile Lupu costruì il Monastero Tre Gerarchi e cercò di arricchire il luogo di culto con le reliquie di Santa Parascheva. Dopo aver prima pagato i debiti del Patriarcato di Costantinopoli, nel 1641, le reliquie furono accolte con gratitudine. Un mosaico al suo interno raffigura il momento in cui la bara viene deposta in chiesa, insieme al Principe moldavo durante la processione unitamente ai nobili ed agli ecclesiastici.

Traduttrice – Mihaela CUCU

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