Negli anni, il corso Indipendenza, una delle più importante arterie nel centro di Iaşi, fu conosciuta come la Strada Alta, str. I. C. Brătianu o str. Gheorghe Dimitrov.
Dopo il terremoto del 1977, le autorità decisero di rimodellare l’antica e stretta via. L’intervento urbanistico realizzato nell’epoca comunista portò all’esecuzione di un imponente corso, con alti palazzi condominiali che dominano il paesaggio diventando in questo modo un sipario per nascondere l’architettura romantica. I luoghi di culto vennero celati dietro i palazzi di cemento i cui balconi sono disposti in modo tale da creare la parola INDIPENDENZA. Della vecchia strada rimasero solamente la Vecchia Università, l’ospedale S. Spiridon ed il Museo di Storia Naturale.
La statua dell’Indipendenza di fronte al Grande Policlinico venne realizzata dai coniugi Gabriela Manole – Adoc şi Gheorghe Adoc, un progetto premiato ad un concorso nazionale nel 1975. La grande opera era destinata a celebrare i 100 anni dell’Indipendenza della Romania nel 1877. Il monumento venne inaugurato più tardi, nel 1980, in presenza della coppia presidenziale, occasione in cui anche la strada prese il nome di corso Indipendenza.
Con un’altezza di 17 m (11 m la statua e 6m il piedistallo) la statua è la prima rappresentazione figurativa dell’Indipendenza nell’arte monumentale romena, prendendo le sembianze di un’eroina che sventola sopra la testa la bandiera della vittoria. Tra la sciarpa e la parte superiore del corpo si delinea la cartina geografica della Grande Romania. Nei 6 bassorilievi in bronzo posti sul piedistallo in travertino vengono raffigurate scene della Guerra d’Indipendenza e collocate, tre a destra (L’arrivo in Romania del principe straniero – Carol I; La Proclamazione dell’Indipendenza, L’Attraversamento del Danubio) e tre a sinistra (Il Richiamo alle armi, La Grande vittoria delle bandiere romene, La conquista delle ridotte di Griviţaşi Plevna e La resa dell’esercito turco di Osman Paşa).
Nonostante gli architetti desiderarono incidere sul piedestallo una frase del poeta Mihai Eminescu le autorità decisero di scrivere una lunga frase di Nicolae Ceauşescu: “L’eroismo degli antenati un secolo fa vivrà per sempre nella coscienza profondamente grata di tutta la nazione, e l’opera compiuta con il sangue delle generazioni del 1877, brillerà per sempre nella nostra storia come una delle più grandi vittorie sulla strada della libertà, del progresso, dell’indipendenza e della felicità del popolo rumeno“. Nel 1992 la scritta venne rimossa e, secondo il desiderio iniziale degli artisti, sostituita con quella attuale “L’indipendenza è la somma della nostra vita storica“.
Attualmente, durante le feste nazionali, la statua dell’Indipendenza, insieme alla statua di Alexandru Ioan Cuza in Piazza dell’Unità, sono i monumenti di Iaşi dove vengono deposte corone di fiori da parte delle autorità.
Il regista Cristian Mungiu (n. a Iaşi) ed il comunismo
Cristian Mungiu è uno dei maggiori esponenti della nuova ondata del cinema romeno, vincitore della Palma d’Oro a Cannes nel 2007 per il film 4 mesi, 3 settimane e 2 giorni che affronta il tema del divieto di aborto nell’epoca comunista. Nel suo film Oltre le colline (2012), le attrici Cristina Flutur e Cosmina Stratan vinsero a Cannes il premio per la migliore interpretazione femminile. Mungiu adotta un approccio ludico del regime comunista nella serie Racconti dell’età dell’oro. Il film è composto da sei brevi episodi che raccontano con ironia vari aspetti della vita nella Romania ai tempi di Ceauşescu. Mungiu usa frequentemente nei suoi film attori di Iaşi: Anamaria Marinca, Ion Sapdaru, Teodor Corban, Petronela Grigorescu.
Traduttrice – Mihaela CUCU