L’edificio B dell’Università “Alexandru Ioan Cuza” fu costruito in due fasi negli anni ’50 e ’60.

Originariamente apparteneva all’Istituto Politecnico, oggi, invece, ospita la Facoltà di Economia e Commercio (ala sinistra), e la Facoltà di Geografia e Geologia nonché la Facoltà di Biologia (ala destra).

Il parco di fronte all’edificio ha in mezzo una grande vasca con, in centro, la statua “La gioventù” (1959), opera dello scultore Marcel Guguianu che rappresenta una coppia di innamorati. Nell’immaginazione degli studenti i due innamorati sembrano dire: “Tesoro, resta con me!” “Non posso, faccio tardi a lezione“.

L’architettura dell’edificio è caratteristica del tardo periodo sovietico, con pilastri rettangolari e piani alti. Si notano le colonnine al primo piano sotto le finestre, e una fila di medaglioni sopra di esse, uguagli a quelli sulla facciata dell’Edificio A. Per il rivestimento della facciata e di alcuni dettagli interni fu utilizzato il travertino, alla moda in quel periodo. Al secondo piano, è stato inaugurato il Museo Didattico-Scientifico “Grigore Cobălcescu” che comprende migliaia di campioni di minerali e rocce. Al terzo piano è esposto un modello in scala del piano di urbanizzazione del centro storico degli anni ’80 ed una collezione di strumenti geografici.

L’ampliamento dell’università durante gli anni del comunismo portò alla creazione di alcuni campus universitari nelle vicinanze: campus Codrescu accanto all’edificio B e campus Puşkin (ora “Titu Maiorescu”) accanto all’edificio A. In quel logo esistette, tra il 1921 e il 1963, un mini giardino botanico su una superficie di circa un ettaro, di cui si conservano alcuni alberi, e la ex serra di piante esotiche, che si trova davanti al ristorante universitario. Dopo la costruzione del campus nel 1965, il luogo di incontro degli studenti diventa “La balena”, un laghetto con fontana, dove nelle calde serate estive si sentono accordi di chitarra.

Orario visite: Museo Mineralogico: L-V 09-15h

Collezione istrumenti geografici: L-S, 08-20h.

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La rivolta degli studenti nel campus Puşkin nel 1987

Il 17 febbraio del 1987, una settimana dopo che gli studenti tornarono dalle vacanze, le ragazze del campus Puskin non sopportarono più le condizioni del campus e uscirono iniziando a gridare le loro rimostranze. Non vi era riscaldamento, le prese di corrente elettrica non funzionavano, l’acqua calda era solo un sogno e anche quella fredda era razionalizzata. Le ragazze si radunarono alla “balena” e andarono verso il campus “Târguşor” nella parte alta di Copou con l’intento di trascinare anche i ragazzi nella causa comune. I gruppi di studenti scendevano da Copou gridando “Vogliamo l’acqua per lavare e la luce per studiare” “Non viviamo nelle caverne“, “Per la pace e per il progresso, fornite luce nel complesso “. Circa 800 studenti incolonnati marciarono da Copou verso la Prefettura. Tenuto conto anche della piccola rivolta avvenuta il giorno precedente alla fabbrica Nicolina, le forze dell’ordine impedirono il dilagare della protesta nei quartieri della classe operaia. La Securitate circondò il più grande campus nel quartiere Tudor Vladimirescu, il T17, al fine di impedire ad oltre i 1000 studenti che abitavano lì di unirsi alla protesta. Arrivati in Prefettura, gli studenti dialogarono con il primo segretario del P.C.R. (Partito Comunista Romeno), Nicolae Ibănescu, che accettò di risolvere le loro rivendicazioni. Sorprendentemente, nei giorni successivi, gli studenti ebbero elettricità/luce, calore e acqua calda, ma non senza conseguenze. La Securitate spinse alcuni insegnanti a tenere sotto controllo i loro studenti, compilando elenchi di sospettati. Il giorno dopo i giornali scrissero che “tra 150 e 200 studenti di Iaşi avevano manifestato per la pace e la prosperità“.

Traduttrice – Mihaela CUCU

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