Il Terrazzo Elisabeta è un’area situata nella zona conosciuta come “Ripa Gialla” sottostante la collina Copou. La sua costruzione rappresentava una necessità a causa del terreno instabile e delle frequenti frane causate dalle sorgenti e dalle acque piovane che scendevano dal Copou.

Per un certo periodo, fu nota per le cave di argilla chiamate “argilla gialla”, utilizzata nell’edilizia o per la ceramica. Questo spiega il nome popolare del luogo.

La costruzione del terrazzo inizio alla fine del XIX secolo e fu inaugurato nel 1902. Dopo il suo completamento furono osservate crepe evidenti, causate della pressione esercitata dalla collina sovrastante. La costruzione, nel 1925, vicino al Terrazzo, degli edifici appartenenti alle ferrovie dello Stato (CFR), condusse alla stabilizzazione dei terreni, evitando così la sua rovina. Il Terrazzo Elisabetta era importante per gli abitanti perché facilitava la circolazione tra la stazione ferroviaria, completata nel 1870 nella zona bassa del fiume Bahlui, e la parte alta della città. L’attività economica, sempre più in crescita, diede una spinta alla sua realizzazione. Da qui, si poteva vedere l’edificio della stazione “Ferdinand” e si potevano facilmente raggiungere i maggiori alberghi della zona nel primo novecento: Hotel Binder, Hotel Bejan, Hotel D’Angleterre e Jockey Club. Inoltre, per un certo lasso di tempo, vi fu allestito un giardino pubblico per regalare un bel panorama ai turisti che soggiornavano in uno dei tre alberghi.

Dal punto di vista architettonico, il Terrazzo Elisabeta è costituito da un corpo centrale semi circolare con un terrazzo nella parte superiore e sulla facciata vi è una mini cascata, oggi inutilizzabile. Da entrambi i lati del corpo centrale vi sono due scalinate a forma di arco, ciascuna con tre balconi sul lato interno, che inquadrano un piccolo giardino. L’edificio attira molti visitatori impressionato dall’architettura imponente della costruzione e gli sposi vengono qui per scattare delle foto nel “Balcone di Giulietta”.

Ciò che attira di più attenzione su questo luogo è la storia d’amore tra il famoso poeta romeno Mihai Eminescu e la sua fidanzata, Veronica Micle. La Ripa Gialla era a metà strada tra le abitazioni dei due innamorati, e vi si incontravano nelle calde sere estive. Inoltre, il poeta, nel paesaggio della Ripa Gialla, dove, in quel momento, si poteva vedere il fiume Bahlui, trovò l’ispirazione per alcune delle sue poesie. Durante una delle sue passeggiate, Eminescu avrebbe raccontato ad un suo amico di un ponte immaginario tra la Ripa Gialla e Galata, dove poter avere un panorama migliore sulla vallata del fiume Bahlui nel suo splendore primaverile.


Mihai e Veronica – la storia d’amore

Mihai Eminescu assunse nel 1874 il posto di direttore della Biblioteca Centrale di Iaşi. Nel corso dei prossimi tre anni fu il pilastro delle serate letterarie della poetessa Veronica Micle, che aveva conosciuto a Vienna nel 1872. Tra il poeta e la giovane donna sposata, iniziò una serie di incontri segreti e intimità. Il trasferimento del poeta a Bucarest fu doloroso per i due che ebbero un’intensa corrispondenza epistolare amorosa, arrivando a parlare anche di matrimonio. Questo non fu possibile a causa della distanza, di una certa gelosia da parte del poeta e, persino, di un’opposizione dei colleghi della Società Junimea. Dopo la notizia della morte del poeta il 15 giugno 1889, Veronica, che ritirata presso il Monastero Văratec, si suicidò il 4 agosto dello stesso anno.

Traduttrice – Mihaela CUCU

Help us improve the translation for your language

You can change any text by clicking on (press Enter after changing)

X