La principale attrazione nonché simbolo assoluto della città, il Palazzo della Cultura rappresenta un museo emblematico della Romania ed è sede del Complesso Museale Nazionale Moldova.
Il monumentale edificio si distingue per l’altezza (una torre di 55 m), per la superficie (268 camere con una superficie totale di 35.000 m2) e per la sua posizione privilegiata su una collina della “Spianata d’oro”, la terrazza sopra il fiume Bahlui, che gli dà rilevante visibilità.
L’attuale forma è il risultato della ricostruzione, avvenuta tra il 1906-1925, dell’ex residenza dei principi moldavi, e, che, si trova presso l’ex Corte Principesca di Iaşi. La Corte fu inizialmente costruita durante il regno di Alexandru cel Bun nel 1400 e la prima attestazione documentale risale al 1434. Nel 1564, Iaşi divenne capitale della Moldova e, questo palazzo, diventato residenza del principe Alexandru Lăpuşneanu, seguì attraverso i secoli un processo di consolidamento. Nello stesso edificio, il 27 maggio, 1600, Mihai Viteazul venne proclamato “Principe di Tara Românească, di Transilvania e della Moldova” titolo che nessun altro principe ebbe mai prima di lui. Per tali ragioni, l’Unità dei Principati romeni, avvenuta a Iasi, per circa un anno, più tardi nella storia, rafforzò gli ideali di unità di tutti i romeni.
Nei primi secoli della sua esistenza, la Corte Principesca sembrava una fortezza con mura di difesa, bastioni ed una torre all’ingresso, però, nel 1700 su ordine dell’Impero Ottomano le fortificazioni cominciarono ad essere rimosse. Una riorganizzazione dell’edificio avvenne sotto il regno di Vasile Lupu (1634-1653). A seguito di incendi nonché del devastante terremoto del 1802 (7,9 Richter) che distrusse gran parte degli edifici, il Principe moldavo Alexandru Moruzi costruì un imponente Palazzo Reale (1806-1812) progettato dall’architetto Johan Freywald nello stesso stile dei palazzi viennesi. Si racconta che il nuovo Palazzo Reale aveva 365 camere, una per ogni giorno dell’anno. A seguito di un incendio, tra il 1841-1843, il principe Mihail Sturdza dispose il riassetto dell’edificio sotto il nome di “Palazzo dell’Amministrazione”. Dopo la rivoluzione del 1848, Iasi diventò la culla dell’intellettualità romena e dei suoi sforzi per l’ideale comune, realizzare l’Unione: “Ehi valacco, mio vicino, vieni a unirti con me” (Hora Unirii, Vasile Alecsandri, 1856). Nella Sala dell’Assemblea Elettiva al Palazzo Reale (Palazzo della Cultura) (situata in quel periodo sopra l’ingresso) fu sancita il 5 gennaio 1859 l’elezione di Alexandru Ioan Cuza come principe della Moldova a cui venne dato l’incarico di realizzare l’unità. Il 21 settembre 1859, venne letta l’investitura da parte del colonnello turco Samih Bei[1]. Dopo la decisione di mutare la capitale a Bucarest (1862), l’edificio perse alcune funzioni e, dopo l’incendio del 1880, il palazzo acquisisce un aspetto neoclassico di ispirazione francese. Nel 1883, davanti al palazzo fu eretta la statua equestre di Stefan cel Mare, con bassorilievi che rappresentano battaglie della Moldova con la Polonia e con l’Impero Ottomano. La statua è l’opera dello scultore francese Emmanuel Fremiet. La promessa del Re Carlo I di fornire alla città un simbolo adeguato portò a ridisegnare l’edificio nel 1906 dall’architetto Ion D. Berindei in stile architettonico neogotico flamboyant, cambiando la sua destinazione in Palazzo di Giustizia e Amministrazione. L’inaugurazione ebbe luogo l’11 ottobre 1925, alla presenza del Re Ferdinando e della Regina Maria. Durante la seconda guerra mondiale, l’edificio venne usato come caserma dalle truppe tedesche e russe e come ospedale da campo. Nel 1955, l’edificio riceve il nome “Palazzo della Cultura” e diventa sede del Museo di Storia della Moldova e del complesso museale.
L’edificio riflette lo spirito dei palazzi ducali nell’Europa occidentale, con ingressi trionfali e pavimentazione decorata con mosaici, ampie camere e una ricca decorazione araldicamurale. All’allestimento delle stanze sono state utilizzate dotazioni tecniche moderne (ventilazione, illuminazione, aspirazione, orologi sincronizzati con l’orologio della torre etc.) e, per la prima volta, l’uso del bois-cement (“legno-cemento”), un materiale decorativo realizzato con una miscela di cemento e resina, tutto bollito in olio per imitare il legno di rovere, invenzione del famoso ingegnere Henri Coandă.
All’interno del Palazzo della Cultura si trovano quattro musei: il Museo di Storia della Moldova, il Museo d’Arte, il Museo Etnografico e Museo della Scienza e della Tecnica “Ştefan Procopiu”.
L’itinerario dell’Unità propone un’incursione nel Museo di Storia della Moldova (situato nell’ala sinistra al pianterreno), che riflette l’evoluzione della Corte Principesca di Iaşi, la comunità di Iaşi nel 1900, nonché la sua posizione quale Palazzo di giustizia, nel periodo interbellico. L’esistenza della Corte Reale è testimoniata dalla presenza di fondamenta medievali visibili attraverso i soffitti di vetro o dei reperti esposti i quali catturano e riflettono l’evoluzione dell’organizzazione militare della capitale della Moldova. La città nel XIX secolo è illustrata dalle attività in voga nel periodo – il teatro, la fotografia e le scommesse sportive. Il ruolo del Palazzo di Giustizia si riflette nella caratteristica stanza Tribunale oppure nella camera dedicata ai giurati, ex Sala Henri Coandă. La più imponente sala del palazzo è la Sala dei Principi (primo piano), una grande sala da ballo con un soffitto ad arco gotico, che contiene una galleria di ritratti dei principi e dei condottieri moldavi a partire da Decebal e fino a Carlo II, su uno sfondo blu di Prussia e con un bel camino decorato con l’albero genealogico dei principi moldavi.
La torre dell’orologio – ha un tamburo con perni che azionano otto campane che suonano ogni ora la melodia della Hora Unirii (composto dal compositore romeno di origine tedesca Alexander Flechtenmacher), simbolo del ruolo essenziale che ebbe la città nella nascita della Romania moderna. 15 minuti prima dello scoccare dell’ora, in soffitta vengono organizzati brevi giri turistici per osservare il meccanismo dell’orologio, e anche per sentire la vibrazione delle campane e ammirare lo splendido panorama sul centro storico della città. Gli scavi della Corte Reale (ancora in allestimento), le effigie della famiglia Rosetti provenienti dall’l’attuale Palazzo Roznovanu e i due cannoni (trofei della guerra d’Indipendenza del 1877) completano in maniera armoniosa la Piazza di fronte al Palazzo della Cultura.
Orario visite: Martedì – Domenica: 10:00-17:00
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[1] Bei (o Beiu) – governatore dell’impero Ottomano.
Mihai Viteazul – la prima Unità a Iasi
Principe della Valacchia, Mihai Viteazul (1558-1601), si ribellò contro l’occupazione ottomana, asburgica e polacca nei Principati romeni. Nelle le sue vittoriose campagne militari di successo nel 1599, sconfisse il Principe di Transilvania, Andrei Bathory, e, nel 1600 scacciò via Ieremia Movilă, Principe della Moldova. Il 27 maggio, 1600, con un decreto emesso dalla Corte Principesca di Iasi, Mihai Viteazul si proclamò “sovrano della Valacchia (Tara Românescă), della Transilvania e della Moldova” creando un sigillo in cui venivano raffigurati tutti 3 gli stemmi dei Principati romeni. Dopo un anno dalla proclamazione, nel mese di agosto 1601, Mihai Vitezul fu assassinato a Turda, dagli soldati mercenari imperiali dell’alleato asburgico, il generale, Gheorghe Basta. Durante la prima Guerra Mondiale, la testa del Principe, depositata inizialmente presso il Monastero Dealu nei territori occupati della Muntenia[2], venne trasferita presso la Cattedrale Metropolitana di Iasi.
[2] Muntenia – una delle 9 regioni della Romania situata nel Sud del paese;
Traduttrice – Mihaela CUCU