La stazione di Iaşi fu costruita nel 1870 in una zona paludosa nella pianura del fiume Bahlui. L’aspetto gotico-veneziano, con la loggia scolpita al primo piano si ispira al Palazzo Ducale a Venezia. In origine, era dipinta di rosa, con la loggia in rosso, configurando così un contrasto cromatico con il parco di fronte e con le verdi coline di Galata.
Nel dicembre 1869 venne inaugurato il primo tratto della ferrovia nella zona Moldova, Iţcani (Suceava Nord) – Roman, legato al tratto Vienna-Cracovia-Lviv-Cernăuţi-Iţcani. La derivazione da Paşcani a Iaşi fu completata nel 1870. Per due anni, a causa dei pessimi lavori sul tratto Roman- Bucarest, la città non ebbe un collegamento diretto con la capitale. Si dice che il collegamento ferroviario da Iaşi fu realizzato, prima attraverso Vienna, e poi Budapest. Da lì, i viaggiatori scendevano con il battello lungo il Danubio fino a Giurgiu, per poi proseguire il viaggio in treno da Giurgiu a-Bucarest (completato nel mese di ottobre 1869). Questo viaggio durava due giorni e due notti ed era più comodo che i cinque giorni di viaggio in carrozza. Il percorso diretto verso Bucarest fu ultimato solo nel 1872.
Nel 1877, dopo la costruzione del ponte ferroviario sul fiume Prut ad opera della società di Gustave Eiffel, arrivò a Iaşi il treno imperiale russo e lo zar Alessandro II, insieme ai ministri, generali e aristocratici. L’impero russo iniziò la guerra l’anti-ottomana (chiamata “russo-turca”), ove partecipò anche la Romania, e a seguito della quale proclamò la sua indipendenza.
Durante la Prima Guerra Mondiale, quando Iaşi divenne capitale, la stazione fu la principale porta di accesso in città delle centinaia di migliaia di profughi arrivati dal sud, della famiglia reale, del governo e di tutte le istituzioni statali. Nella Seconda Guerra Mondiale, decine di treni piene di rifugiati dalla Bessarabia arrivarono nella stazione di Iaşi, e altre decine partirono portando i soldati sul fronte orientale.
La stazione vide le scene di orrore del Pogrom di giugno 1941. Oltre 4.400 ebrei partirono incolonnati dalla Questura, portati alla stazione per essere poi stipati nei vagoni merci. L’afa insopportabile, le finestre e le porte bloccate causarono morte per soffocamento di molti di loro. Il primo treno impiegò sei giorni per arrivare a Călăraşi, il secondo, otto ore per arrivare a Podu Iloaiei. I treni venivano fermati in varie stazioni ed i morti rimossi dai vagoni. Oltre 2.700 ebrei persero la vita nei “treni della morte” ed i corpi senza vita furono gettati nelle fosse comuni.
La stazione, danneggiata durante la Seconda Guerra Mondiale fu restaurata nel 1945, con l’aggiunta di una torre con orologio di ispirazione sovietica. Nel 1988 iniziarono lavori di restauro sotto la direzione dell’architetto N. Munteanu. Nel 2000 il corpo centrale venne riportato alla sua forma originale, però, ai lati si notano due moderni edifici di vetro e acciaio.
Il film Il viaggio di Gruber
Il film “Il viaggio di Gruber”, regia di Radu Gabrea, uscì nelle sale nel 2009. L’azione si svolge nel 1941 a Iaşi, nel periodo in cui gli eserciti romeno e tedesco iniziano l’attacco contro l’Unione Sovietica. Il protagonista è Curzio Malaparte, il corrispondente italiano di guerra, interpretato da Florin Piersic Jr. Quest’ultimo arriva a Iaşi per essere più vicino al fronte, però viene affetto da una fastidiosa allergia. Il giornalista inizia a cercare Josef Gruber, un famoso allergologo ebreo a Iaşi. Raccogliendo informazioni dalle autorità, scopre gli orrori del Pogrom in corso ed inizia a cercare il medico nei treni della morte e nelle fosse comuni. In altri ruoli recitano Claudiu Bleonţ Răzvan Vasilescu e Marcel Iureş e gran parte delle scene sono girate nel centro storico di Iaşi.
Traduttrice – Mihaela CUCU