La chiesa fondata dal nobile Savin Zmucilă vel Ban fu consacrata il 15 giugno 1705 da Misail, metropolita di Suceava e Moldova. Fu originariamente dedicata all’Assunzione della Vergine. Il nome del luogo di culto è legato al titolo del governatore (“ban”) del suo fondatore. Tuttavia, secondo un documento dai tempi del principato di Vasile Lupu (rilasciato nel 1638), ancor prima, in questo luogo funzionava una chiesa guidata dal “prete Ioan Banu”, ed i recenti reperti attestano l’esistenza di un luogo di culto sin dal 1560.

Essa è la prima chiesa in cui la messa si teneva esclusivamente in romeno, rispetto ad altre chiese e monasteri della città, dedicate ai luoghi santi, dove la messa era in slavo e greco (Galata, Tre Gerarchi, Barnovschi, etc.). La chiesa fu inizialmente dotata di libri romeni risalenti al XVII secolo e l’omeliario stampato a Iaşi nel 1643 (ora esposto al Museo Santo Gerarca Dosoftei Metropolita), Molitvelnic (Iaşi , 1681), Messale (Iaşi , 1683), Vangelo greco -romano (Bucarest, 1699).

Precedentemente nota come la “Chiesa dei poveracci” o poveri perché frequentata in gran’ parte da persone che vivevano della carità pubblica. Infatti, fu costruita nella in baraccopoli dei poveracci, vicino al “grande fosso” ora conosciuto come Ripa Gialla. In più, oltre alla chiesa, il Signore Savin Zmucilă costruì un asilo per i poveri e per i malati che funzionò fino al 1948 e che veniva finanziato dai redditi delle proprietà parrocchiali (compresi la birreria Bragadiru, poi ricostruita come cinema Gioventù) o dalle donazioni di altri proprietari.

Con gli anni, la chiesa di legno si deteriorò e divenne troppo piccola per il crescente numero di parrocchiani. Così, nel 1802, il vescovo Iacob Stamati decise di contribuire alla costruzione di una nuova chiesa in pietra sul luogo della ex chiesa di legno, di dimensioni simili all’attuale Chiesa San Giorgio nel cortile della Cattedrale Metropolitana. I progetti e la costruzione della chiesa furono eseguiti da un architetto della Transilvania, Herr Leopold. Con la ricostruzione del luogo di culto, il nome tradizionale “Banu” venne mantenuto, però, il Santo patrono divenne “La domenica di Tutti i Santi”. Questa è la prima Domenica dopo Pentecoste, quando, narrano le Scritture, “è venuto un angelo che si fermò presso l’altare, avendo un turibolo d’oro, […] e il fumo dell’incenso saliva dalla mano dell’angelo, insieme alle preghiere dei santi davanti a Dio “.

La decorazione esterna è dominata dallo stile barocco evidente dagli ornamenti in stucco intorno alle grandi finestre luminose, e dal cornicione merlato ed il tetto inclinato. Sopra il nartece c’è un campanile con un aspetto caratterizzata dallo stile barocco. La chiesa ha due absidi laterali ornate internamente che insieme all’altare semicircolare formano un trifoglio. All’interno si trovano tre volte concave con il pulpito decorato. La pittura rinascimentale risalente al 1803 fu realizzata dal maestro moldavo Eustatie Altini. Nel 1948, il pittore Corneliu Baba della Commissione per i monumenti storici, ordinò la raschiatura della pittura in quanto annerita e senza valore storico. Tuttavia, si è conservato fino ad oggi un medaglione nel nartece, sotto la finestra sinistra. La pittura neoclassica fu restaurata nel 2013, con un ampio lavoro di rifacimento è caratterizzata da colori caldi e ricche cinture decorate, inusuali per le chiese ortodosse. Durante la recente ristrutturazione venne allestito sotto la chiesa uno spazio espositivo che ospiterà un museo con vecchi oggetti religiosi e una biblioteca, e predisposta un’illuminazione architettonica dell’edificio.

Orario visita: lunedì / mercoledì / giovedì 8: 00-16: 00

Traduttrice – Mihaela CUCU

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