La chiesa armena della “Santa Maria Madre di Dio” fu ricostruita nel 1803, dopo il grande terremoto che colpì la citta di Iaşi.
Una lapide nel cortile attesta la costruzione della prima chiesa armena nel 1395, ancor prima dell’attestazione documentaria della città Iaşi nel 1408, però la data è ancora incerta. Si dice che persino la Chiesa Santo Sava nelle vicinanze fu un Tempio armeno nel 1393 però venne preso espropriata dalle autorità del tempo e agli armeni concesso un altro luogo di costruzione nelle vicinanze.
La Chiesa è situata nel centro della città, nella ex baraccopoli armena. In questa zona si insediarono fino al diciassettesimo secolo importanti comunità armene arrivate a causa dell’occupazione e della distruzione delle città in Armenia da parte dei Mongoli e dei persiani. L’attuale zona della strada Costache Negri, una volta conosciuta come il “Ponte Vecchio”, in passato, era animata da commercianti armeni e greci.
I primi rifugiati armeni arrivarono in Moldova nel 1064. Fino al diciannovesimo secolo esistette una seconda chiesa armena nella stessa zona, e, che andò distrutta in un incendio. Durante i sette secoli di esistenza, la Chiesa di “Santa Maria Madre di Dio” subì molti cambiamenti. Durante i secoli, le riparazioni più importanti furono eseguite nel 1732, nel 1803 (quando fu ricostruita dalle fondamenta), nel 1929-1933 e nel 1946, dopo i bombardamenti sovietici. Il terremoto del 1977 danneggiò gravemente l’edificio, in particolare le due guglie che rischiavano di crollare. Per tali ragioni la Chiesa perse un certo numero di elementi specifici dello stile armeno originale. Le ultime grandi opere di restauro vennero completate nel periodo 2005-2008 con fondi del governo romeno e, nel 2008, la Chiesa fu nuovamente consacrata da Karekin II, il Patriarca supremo di tutti gli armeni.
L’attuale chiesa è costruita in pietra e mattoni, a forma di trifoglio, con due torri. L’interno è diviso nell’altare, naos, pronao e due verande. Sulla parete occidentale del pronao si trova una balconata (cafas) per il coro, sostenuto da otto colonne cilindriche realizzate in mattoni.
Nel cortile della chiesa si trova un edificio che ospitò l’Ateneo armeno, (ora la casa parrocchiale della Chiesa armena) costruito nel 1932, e 55 lapidi. Attualmente, in questa Chiesa, il parroco di Suceava, Torkom Mandalian, celebra servizi religiosi solo l’ultima domenica di ogni mese.
Fin dalla sua nascita, la comunità armena in Romania ebbe, durante i periodi di gloria, poche centinaia di migliaia di membri. Oggi, in tutta la Romania, non esistono più di 6000-8000 famiglie di armeni e a Iaşi vi sono circa 200 famiglie, la maggior parte di loro miste.
Gli armeni di Iaşi & Moldova
L’insediamento degli armeni nella regione Moldova inizia nel secolo XI a seguito delle invasioni tartare e persiane in Armenia. Furono costruite la Chiesa “Santa Maria” in Botoşani, la più antica d’Europa (1350) e l’omonima chiesa, con lo stesso Santo patrono, nelle vicinanze di Iaşi (1395). A Suceava fu costruita la Chiesa Santa Croce (XVI secolo) e, nel villaggio Bulai, vicino a Suceava, venne costruito il monastero Hagigadar (1513). A Focşani esiste la Chiesa armena “San Giorgio”. La confessione armena è una confessione monofisita ovvero, ammette solo la natura divina di Cristo. Gli armeni furono eccellenti artigiani e mercanti qualificati, si insediarono prevalentemente nelle città e nei borghi. Le personalità armene di Iaşi, annoverano nomi quali, Ion Vodă il Temerario detto “il terribile”, principe della Moldova tra 1572 e-1574, Spiru Haret (1851-1912), l’ideatore del moderno sistema educazione romeno.
Traduttrice – Mihaela CUCU