Nella piazza di fronte al Palazzo della Cultura si trovano due monumenti che ricordano quello che accadde durante la Rivoluzione nel dicembre 1989.
Uno è un crocefisso in legno realizzato poco dopo gli eventi sanguinosi. Il piccolo monumento venne eretto in memoria dei 16 martiri della provincia di Iaşi caduti durante la Rivoluzione. Il loro nome è inciso su una lapide commemorativa. Le storie di tutti si conclusero tragicamente in altri punti caldi del paese come Bucarest, Timişoara o Braşov, con una sola eccezione. Quattro delle vittime erano militari in servizio vicino all’aeroporto Otopeni. Furono uccisi perché considerati dei terroristi. In quei momenti di panico, di eccesso di zelo, di disinformazione, furono uccisi anche dei civili, uno di essi originario di Iaşi. Le circostanze esatte sono ancora poco chiare, circolavano voci che un ufficiale che era sempre in stato d’allerta gli avrebbe sparato.
A pochi metri dalla Chiesa di San Nicola Principesco si trova un altro monumento realizzato in marmo bianco sotto forma di croce. Sul lato anteriore si può vedere una lapide con due file di nomi. La prima contiene i nomi di quelli arrestati tra il 14 e il 22 dicembre 1989 e la seconda i nomi di tutti i rivoluzionari che lottarono con ogni mezzo contro il regime comunista. Questi ultimi mobilitarono le folle, occuparono importanti obbiettivi in nome del movimento di resistenza difendendoli fino alla caduta del regime. Ogni anno, nel mese di dicembre, il comune organizza la commemorazione dei martiri della Rivoluzione del 1989, dove partecipano rappresentanti della città e della provincia e dell’esercito, sacerdoti, nonché membri delle associazioni rivoluzionarie.
Questa fu la fine di un periodo difficile nella storia romena, ma di cui esistono ancora incertezze e verità non dette.
La rivoluzione è iniziata a Iaşi! – 14 dicembre 1989
Sin dal 1990 si discusse molto sul controverso tema relativo all’inizio della rivoluzione del 1989 che portò al crollo del regime comunista e all’esecuzione di Ceauşescu. La maggior parte dei romeni crede che la rivoluzione del 1989 iniziò il 16 dicembre a Timişoara, dove vennero fucilate centinaia di persone. Altri sostengono che, in realtà, l’inizio fu proprio la protesta soffocata a Iaşi il 14 dicembre. Quando a Timişoara la folla si radunava per sostenere il pastore László Tőkés, a Iaşi, vi erano già stati eseguiti arresti per “proteste anarchiche e propaganda – contro il sistema socialista“. Colui che iniziò una vera e propria cospirazione contro il regime fu l’economista Stefan Prutianu insieme ad altre cinque persone. Nella notte del 13 e 14 dicembre furono distribuiti in tutta città volantini in cui si leggeva “Partecipate alla manifestazione in Piazza dell’Unità il 14.XII 16.00“. La Securitate impedì le iniziative rivoluzionarie, facendo sì che la Piazza dell’Unità fosse già sotto il controllo delle Forze dell’ordine. Sin dal mattino, una serie di sospettati fu arrestata nelle fabbriche direttamente sul posto di lavoro. Le persone venute a protestare furono intimidite dalla Securitate con la separazione di ogni gruppo superiore a tre persone. La stazione del tram in Piazza dell’Unità venne spostata e all’interno dei negozi e dei locali nella zona si trovavano persone in attesa di un segnale, che non arrivò mai. In memoria di questo evento, la piazzetta tra gli hotel Select e Continental accanto alla fermata del tram è ora chiamata “14 dicembre 1989”.
Traduttrice – Mihaela CUCU