Da Cetăţuia partiamo su strade strette, tra vigneti e case, verso il villaggio di Bârnova. Comune e il villaggio prendono il nome dal principe Miron Barnovschi, il cui nonno veniva dal villaggio Bârnova vicino a Suceava, oggi Mihoveni. Il Monastero Bârnova, intorno al quale si sviluppa l’intera comunità, fu costruito tra il 1626 e il 1666 dai principi Miron Barnovschi e Eustratie Dabija sul luogo di una vecchia chiesa in legno, risalente al 1603. Nascosto nei boschi secolari di Iaşi, il monastero è protetto da bastioni e mura fortificate. Per la prima volta in Moldova, le chiese di Barnovschi Vodă vengono costruite con il campanile attaccato alla chiesa, posto sopra il portico. Questo diventa un elemento di fortificazione dotato di feritoie per i fucili e di un tesoro dove nascondere gli oggetti di valore della chiesa nei momenti di pericolo.

Dal 1663, quando il monastero fu dedicato al Patriarcato di Gerusalemme, il luogo santo fu gestito da monaci greci per 200 anni. Nel 1728, Grigore Ghica costruì nuove case in pietra, le mura di recinzione con torri di difesa, feritoie e una torre di guardia. Egli vi si stabilì temporaneamente insieme a tutta la sua corte, per evitare l’epidemia di febbre gialla. Nel 1863 come conseguenza della legge di Cuza di secolarizzazione dei beni ecclesiastici, i campi e le proprietà del monastero passarono nella proprietà dello stato, mentre il palazzo della signora Dafina Dabija, moglie del fondatore, fu adibito a scuola del villaggio e casa parrocchiale. Tra il 1908 e il 1945, il luogo di culto divenne nuovamente parrocchia, per diventare poi un monastero per monache. Durante il periodo comunista diventa ancora una volta parrocchia, e nel 1991 ripristinato lo stato di monastero.

A Bârnova ha sede la cantina Gramma, un produttore locale di vini che, nel mese di settembre, organizza il Festival “Alla Vigna”, con espositori tra i produttori locali, e concerti per celebrare la vendemmia. La vicina foresta Bârnova è un sito protetto da Natura 2000 e rappresenta la principale area ricreativa per gli appassionati di mountain bike e corridori (trail running). Le decine di sentieri nella foresta offrono agli intenditori innumerevoli percorsi dove provare le loro bici e la resistenza di esse. Sulla strada verso il terzo colle di Iaşi, incontriamo il Parco l’Arca di Noè, realizzato da una fondazione benefica che ha allestito un parco giochi e un mini-fattoria per bambini. A poche centinaia di metri si raggiunge centro ricreativo Club Hamak dove si può fare una benmeritata sosta per riguadagnare le energie necessarie per la seconda metà del percorso.

Il parco di avventura Hamak, che si trova sulla strada tra il monastero Bârnova e l’altopiano Repedea, rappresenta il luogo ideale per sfuggire dalla vita di tutti i giorni. Il centro ricreativo offre una vasta gamma di attività: passeggiate a cavallo, arrampicata indoor, alpinismo, sentieri avventurosi, paintball, tiro con l’arco, pesca o noleggio di biciclette. Rilevante il coinvolgimento del club nell’organizzazione e nel Hamak si organizzano eventi come Bulz & Blues, Festa del raccolto, festival e concerti di musica. L’intenzione del Club Hamak è di ideare il maggior numero di modi non invasivi e confortanti per divertirsi e rilassarsi in mezzo alla natura, dove ti aspettano le amache. Quindi, sulla strada verso la Riserva naturale Repedea fermatevi per godervi la pace e il comfort del parco ricreativo HAMAK. Da qui, coraggiosamente affrontiamo la parte più ripida del percorso per raggiungere l’altopiano Repedea.

Traduttrice – Mihaela CUCU

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