La quarta collina del nostro percorso è Bucium, collegata alla collina Păun (408 m). La croce “Trinitas” di Păun, costruita nel 2006, è alta 40 metri ed è la croce più grande in Romania. Rappresenta anche l’antenna principale di trasmissione della Radio Trinitas, emittente radiofonica cristiano-ortodossa. Scendendo dal villaggio Păun, raggiungiamo il Monastero Bucium che fu costruito nel XIX secolo in stile moldavo e conosciuto come luogo di riposo per i metropoliti moldavi. Situato in una zona isolata, il monastero Bucium invita i visitatori a scoprire la bellezza architettonica, l’unicità degli affreschi interni, il laboratorio di pittura bizantina e la cantina.
Ad un chilometro dal monastero incontriamo i Pioppi Dispari, un gruppo di 15 alberi che ispirarono il grande poeta Mihai Eminescu nella poesia “Vicino ai pioppi dispari…” dedicata a Veronica Micle. Ştefan Micle, il marito di quest’ultima, era il rettore dell’Università di Iaşi, e, nel periodo estivo i due abitavano in una casa in zona. Un piccolo parco con viali fu costruito intorno ai vecchi pioppi, con la statua di Eminescu al centro.
Di fronte si trova la casa presidenziale che ospitò il dittatore Nicolae Ceausescu in tre occasioni. Dopo il 1990, l’edificio divenne una guest house per i presidenti romeni, ospitò anche il presidente francese François Mitterrand durante la sua visita a Iaşi nel 1991.
La collina di Bucium è conosciuta per la tradizione centenaria nella coltivazione delle vigne e nella produzione di vino. Ultimamente, l’area ha subito un’esplosione immobiliare, le vecchie vigne e le foreste sono state gradualmente sostituite dalle ville della classe ricca di Iaşi. La tradizione del vigneto è preservata dalla Agroindustria di Bucium (fondata nel 1949), che produce principalmente vini bianchi, riconosciuti e premiati. All’interno dell’azienda si può fare un tour completo alla scoperta di questa splendida tradizione antica. Il percorso inizia in cantina con una breve storia dell’industria del vino. Dopo una presentazione delle fasi della vinificazione, segue l’enoteca con bottiglie da collezione, poi il piccolo museo etnografico con tema vinicolo, il negozio con una vasta gamma di vini. Il tour si conclude con una degustazione di vini fermi (soprattutto bianco Fetească, Sauvignon Blanc, Busuioacă di Bohotin) e spumante.
Sulla strada verso la prossima collina, attraversiamo i quartieri residenziali e poi la foresta Capretta, raggiungendo “la strada dei ladri”, dove si può fare una sosta al monastero i Vlădiceni. Il percorso attraversa poi la ferrovia con decine di carri merci e poi l’area industriale, dominata da fabbriche abbandonate. Dopo aver percorso questa zona di transito, si raggiunge l’area di intrattenimento Ciric.
Monastero Vlădiceni
Il vecchio sito del Monastero Vlădiceni risale al 1415, quando il principe Alexandru cel Bun vi accolse la processione con le reliquie di San Giovanni Grande Martire dalla Cittadella Bianca di Suceava. Nel 1908 fu costruito un nuovo eremo, distrutto durante la Prima Guerra Mondiale, dopo l’esplosione di un deposito di armi. Venne restaurato nel periodo interbellico, tuttavia, il terremoto del 1940 e poi la Seconda Guerra Mondiale lo distrussero ancora. Durante il periodo comunista divenne un magazzino per materiali edili, completando, in tal modo, l’opera distruzione. L’attuale monastero fu ricostruito tra il 1995-2000 e progettato come una replica del Monastero Putna a Suceava, chiesa dov’è sepolto Ştefan cel Mare. Il frate Calistrat del Monastero è noto in tutta la Romania come confessore spirituale.
Traduttrice – Mihaela CUCU