Il colle Repedea, o “relè”, come lo chiamano gli abitanti, con un’altitudine di 353 m, si distingue tra i sette colli principalmente per un panorama spettacolare sulla città. Dal punto più alto sopra il declivio di Iaşi, vi si possono contemplare i principali monumenti della città, colline e laghi intorno. In alcuni giorni sereni, al tramonto, si può anche vedere la sagoma iconica del monte Ceahlău alto 1.907 m, che si trova a 130 chilometri lontano. Sotto l’altopiano, in mezzo al bosco, vi è il Monastero Pietra Sacra, noto anche come “l’eremo Tărâţa””, costruito intorno al 1734, e diventato monastero dopo il 1990. L’altopiano è dominato dal Relè Pietraia, alto 180 metri, ancorato con 12 cavi e usato per la propagazione delle onde televisive e radiofoniche nell’area Iaşi. Il Relè può essere visto dalla città, perfettamente posizionato sull’asse principale della città: Palazzo della Cultura – Piazza dell’Unità – Copou. Luogo preferito degli abitanti per passare il tempo libero, raccoglie ogni fine settimana gruppi che vengono per fare pic-nic o attività sportive. La notte diventa affascinante per le coppie di innamorati o per i fotografi per contemplare sia le luci della città, sia le stelle. Gli itinerari naturali di arrampicata sulla parete rocciosa, il trekking, la mountain-bike e la corsa sono le attività che danno respiro e colore all’altopiano Repedea. Nelle vicinanze, presso lo Chalet Bucium, vi sono anche zone dedicate all’airsoft e al paintball.

L’area è stata dichiarata riserva geologica e paleontologica denominata “Sito fossile Colle Repedea “, grazie alle rocce calcaree formate da conchiglie fossilizzate e cementate (“calcari oolitici”), dopo il ritiro del Mar Sarmatico, mare esistito nella zona circa 5-7 milioni di anni fa. Il Mar Caspio ed il Mar Nero rappresentano le rimanenze di questo mare Neozoico e le conchiglie vi presenti dimostrano la scomparsa di animali marini in una all’isolamento dell’oceano planetare e la sostituzione dell’acqua salata con acqua salmastre. Ciò fu dimostrato nel primo studio romeno di geologia “Il Calcare di Repedea”, scritto nel 1862 da Grigore Cobălcescu primo professore di geologia e mineralogia presso l’Università di Iaşi. Anche se friabile, la pietra di Repedea venne utilizzata come materiale di costruzione per molti monumenti a Iaşi, il nome del villaggio nei pressi diventando “Pietrărie” (pietraia). Vi inizia il sito Natura 2000 (comunitario e avifaunistico) Foresta Bârnova-Repedea, esteso su 12 000 ettari. I boschi di faggio, rovere, e carpino offrono ospitalità a specie protette di insetti (coleotteri, sarti, farfalle), rapaci (albanella, poiana, biancone, aquila, falco, gufo), piccoli mammiferi (citelli, pipistrelli), e anche cinghiali, volpi o cervi. Il sentiero scende ripido dall’altopiano Repedea al Monastero Bucium.


Percorsi arrampicanti a Repedea

Le pareti scoscese e calcaree nell’area dell’altopiano Repedea attirano molti appassionati di arrampicata e bouldering (arrampicata senza attrezzatura) nel periodo estivo. Sulla strada che inizia nella foresta, da Relè verso sud, dopo circa 300 metri, sulla destra, incontriamo alcuni terminali che segnalano la parte superiore del percorso. Poiché la roccia è friabile, è consigliato l’uso di attrezzature specifiche e l’assicurazione. Le associazioni di categoria hanno allestito cinque itinerari di bassa o media difficoltà per aiutare gli scalatori. I membri della Sala di arrampicata Zero Gravity, della Saletta di arrampicata o dell’Associazione Spider Club organizzano corsi per principianti e partecipano a concorsi, allenandosi sui percorsi di Repedea.

Traduttrice – Mihaela CUCU

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